venerdì 27 ottobre 2017

MA CHE SEI ANCORA DI SINISTRA?

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Destra e sinistra non esistono più, sono concetti superati. Le vecchie ideologie appartengono alla storia (che tanto neanche studiamo e conosciamo). Questo mantra ci viene ripetuto spesso (troppo) da più parti. E viene ripetuto, in particolare a chi ancora si ostina a definire una propria appartenenza precisa a sinistra. Perchè, l'avrete notato, per i rigurgiti di destra e fascisti, non si usano gli stessi toni e gli stessi sguardi di compatimento, anzi si tollerano e si giustificano in nome della libertà d'espressione.
E già, troppo spesso il superamento degli "opposti estremismi", non si sa come e perchè, porta dritto dritto a sposare o tollerare posizioni storicamente di destra. 
Ora, cerco di spiegare brevemente per i semplici d'animo perchè destra e sinistra esistono e esisteranno sempre e comunque come concetti ideali contrari e divergenti.
Se sinistra e destra vengono identificati con gli attuali schieramenti politici , scaturiti dalla rottamazione della prima repubblica, devo ammettere che un fondo di ragione esiste. Esiste per colpa e responsabilità, principalmente di una sedicente sinistra che ha sposato un'ottica e visione della società, da sempre appartenuta alle classi dominanti, facendone proprie politiche e interessi, pur senza rinunciare apertamente alla propria collocazione politica. Per cui leggi e riforme, dal precariato, al Job's act, alla buona scuola a migliaia di altre, pacificamente attinenti a politiche di destra, vengono messe in atto da chi si ostina a definirsi di sinistra. Questo gattopardismo, questo machiavellismo, tipicamente nostrano è quello che ha portato, e porta molti, a buttare il bambino insieme all'acqua sporca. Per cui, invece di impegnarsi a ricostruire un tessuto politico, ideale e sociale che marchi le differenze, ci si affida alla più facile soluzione del rottamare, oltre le persone, anche gli ideali. 
Essere di sinistra o di destra non attiene esclusivamente all'appartenenza a questo o quel partito, ma vuol dire guardare il mondo con due ottiche diverse. La sinistra storicamente, nelle sue varie definizioni è, comunque, quella che cerca di portare avanti visioni politiche che tendono a una società solidale, giusta e all' uguaglianza tra gli esseri umani (potremmo definirla la ricerca della felicità per tutti). La destra, altrettanto chiaramente, esalta il singolo rispetto la comunità, promuovendo la competizione tra le persone di cui si accettano e si esaltano le differenze in nome di una selezione "naturale" in cui i più bravi, (spesso solo più furbi e forti) è giusto che debbano prevalere. Quindi, accettazione del capitalismo come unico sistema possibile. Accettazione della logica del profitto e dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Rifiuto di concetti come l'uguaglianza e il non riconoscimento di quelli che possiamo definire diritti universali. 
Se questi, per molti, sono concetti e differenze superate fanno bene a seguire i pifferai di Hamelin di turno. 
Io, da parte mia rivendico orgogliosamente la mia appartenenza e adesione ai valori storici della sinistra, pur cosciente che bisognerà lavorare molto per ricostruirne identità e credibilità..

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